Vi Presento Yanks
Vi Presento Yanks.
Ha 20 anni ed è originario di Serekunda, in Gambia.
Per raggiungere Lampedusa ha attraversato sei paesi: il Gambia, il Senegal, il Mali, il Burkina Faso, il Niger e la Libia, lo stato più pericoloso di tutti.
Il suo viaggio è durato quasi nove mesi. Ci ha messo due settimane per raggiungere Agadez, in Niger.
Ha attraversato il deserto del Sahara in due settimane su un pick-up con altre 25 persone. La traversata è durata oltre il doppio di quanto dura normalmente. Questo perché dopo essere partiti da Agadez il loro veicolo è stato attaccato da arabi che li hanno derubati e tenuti in ostaggio per una settimana. L’autista è stato gambizzato.“Eravamo tutti terrorizzati”, ricorda Yanks.
Ha raggiunto il confine ed è stato trattenuto per una settimana a Baye, in Libia (nome e ortografia della città non sono stati verificati) dove i rapitori hanno chiesto un riscatto.
Ha poi raggiunto Sebha, in Libia, dove è rimasto per un mese. Durante la sua permanenza in città è riuscito ad uscire dal centro di detenzione (a differenza di altri migranti con cui ho parlato) per lavorare ogni giorno. Ha lavorato nell’edilizia per 5-10 dinari al giorno.
È stato derubato una volta e gli sono stati portati via tutti i soldi; questo ha spaventato gli altri migranti che erano con lui. C’era un gambiano ingaggiato dagli arabi per rapire neri e imprigionarli per incassare un riscatto; quest’uomo è temuto così tanto che Yanks era già stato avvertito della sua reputazione da Bani Walid e Tripoli, in Libia, dove a quanto pare conduce i suoi affari.
Yanks ha poi raggiunto il campo costiero di Sabrata dove è rimasto per sei mesi senza un riparo, o un posto dove dormire o lavarsi. Quando l’ho incontrato a fine aprile nel 2017 mi ha mostrato le cicatrici sulle braccia e mani causate dal non poter lavarsi per così tanto tempo. In quei mesi non si è nemmeno potuto lavare i denti.
L’acqua a disposizione in questi cambi è salata e difficilmente potabile né utilizzabile per lavarsi. L’acqua in bottiglia è molto costosa e con i pochi soldi che aveva spesso diluiva questa con quella di rubinetto.
C’erano oltre 500 persone nel suo stesso campo. Yanks ricorda che all’interno del campo si è al sicuro. “Il problema è al di fuori,” dove i migranti sono continuamente esposti al rischio di essere rapiti e messi in schiavitù.
Capisco ora che essere “al sicuro” all’interno del campo vuol dire essere sotto costante sorveglianza dei trafficanti che hanno portato i migranti al campo, dove restano, sospesi, fino al momento di imbarcarsi.
Questo per dire che i trafficanti al campo sono i “proprietari” dei migranti. Yanks dice che anche una volta a bordo c’è il rischio di essere venduti ad altri trafficanti per 300-500 dinari. E se succede, il migrante ritorna in un ciclo di schiavitù e al punto di partenza. Deve riguadagnarsi la libertà dalla Libia, ovvero l’attraversamento del Mediterraneo.
Yanks ha attraversato il Mar Mediterraneo un venerdì a mezzanotte su un gommone con altre 141 persone, tra le quali 21 donne, cinque delle quali incinte. C’era anche un neonato. È rimasto in mare per 12 ore.
Gli ho chiesto di descrivermi il mare. “Non vedi niente. Non vedi nessuna luce.”
È stato salvato dalla Guardia Costiera e portato a Lampedusa alle 6 del mattino di un giorno del week-end di Pasqua nell’aprile del 2017.
Yanks è un essere umano straordinario.
Traduzione: NOC